Psicoanalisi e psicoterapia analitica admin5989 20 Ottobre 2023
Rendi cosciente l’inconscio, altrimenti sarà l’inconscio a guidare la tua vita e tu lo chiamerai destino.
Carl Gustav Jung

Cos’è la psicoanalisi?

Una terapia tramite la parola:
una parola (r)accolta da un terapeuta formato a questo tipo di ascolto specifico, grazie ad un metodo elaborato da Freud e poi rielaborato dai suoi successori: Jung, Lacan, Klein, Winnicott e Dolto – tra gli altri. Nello spazio sacro e segreto in cui l’analista riceve con neutralità e benevolenza le cose che gli sono affidate, la parola permette di fare emergere gli elementi attraverso i quali si manifesta l’inconscio: i lapsus, i sogni, gli atti mancati… i sintomi, qualunque sia la loro forma, la loro intensità e la loro frequenza.
Fondata su due principi:
quello della libera associazione (il paziente dice quello che gli viene in mente senza provare ad organizzare i suoi pensieri o il suo discorso) e quello della non-omissione (il paziente non si auto-censura per paura di essere giudicato).
Grazie a questo lavoro, è possibile giungere progressivamente ad una vera conoscenza di sé, comprendere ciò che determina i propri atti e i propri pensieri e liberarsi da atteggiamenti e/o schemi alienanti. Prendere coscienza dei propri blocchi – e delle loro cause – permette di imparare ad integrarli nella propria storia, a convivere con ciò che si è in modo sereno e ad adottare una nuova postura nel rapporto con se stessi e con agli altri.

Qual'è la differenza tra psicoanalisi e psicoterapia analitica?

Uno stesso obiettivo
La psicoanalisi e la psicoterapia analitica hanno lo stesso scopo: accompagnare una persona che attraversa un periodo di sofferenza o di rimessa in discussione grazie ad un percorso che lavora sui sintomi, i traumatismi e il rapporto alla vita.
In entrambi i casi, questo accompagnamento non si riduce a dare sollievo o a far sparire il sintomo: infatti, se la causa non viene identificata, è estremamente probabile che il sollievo sia di breve durata e che il sintomo torni – magari sotto un’altra forma.
Si tratta, dunque, di effettuare un percorso analitico durante il quale il paziente, grazie a degli sblocchi progressivi che permettono di fare emergere l’inconscio, impara a identificare gli schemi strutturali sui quali si è costruito – in particolare quelli che lo fanno soffrire – per riuscire ad adottare un’altra postura e a (ri)trovare equilibrio e coesione interna.
Un approccio diverso
La differenza tra psicoanalisi e psicoterapia analitica sta nella durata e nella densità della terapia. La psicoterapia analitica è una terapia breve che permette di alleviare o di fare sparire un sintomo alienante grazie all’identificazione e alla comprensione della causa, per poter ritrovare benessere e serenità. La psicoanalisi è una terapia a lungo termine. Il paziente non vuole soltanto stare meglio, ma esprime il desiderio di sapere, di capire i meccanismi all’opera (grazie alla presa di coscienza delle cose che erano inconsce) e di accedere a una posizione di Soggetto autonomo e responsabile – per vivere la propria vita senza subirla.